Vai al contenuto

Badante non convivente

Badante non convivente: quando serve?

anziana che legge e badante che fa le pulizie
Badante non convivente orario flessibile

Assumere una badante è fondamentale per molte famiglie che si trovano in difficoltà perché per motivi di lavoro o altre esigenze non possono prendersi pienamente cura dei propri familiari anziani o malati. Nel caso in cui la persona da assistere sia autosufficiente, ossia in grado di compiere le più importanti attività relative alla cura della propria persona ed alla vita di relazione, e abbia soltanto bisogno di compagnia o di un aiuto in casa, in genere si fa ricorso a una badante non convivente per poche ore giornaliere e/o solo in alcuni giorni della settimana. Una badante non convivente può essere necessaria quando un anziano o una persona disabile ha bisogno di assistenza a tempo parziale o completo, ma non desidera o non è in grado di avere una persona che vive con loro a tempo pieno. Inoltre, una badante non convivente può essere necessaria quando l’assistenza richiesta supera le capacità di cura degli altri membri della famiglia o degli amici, o quando non ci sono altri aiuti disponibili.La scelta di assumere una badante non convivente dipende dalle esigenze dell’assistito e della sua famiglia, nonché dalle disponibilità economiche. È importante valutare con attenzione le opzioni di assistenza a domicilio e scegliere una badante affidabile e competente per garantire il benessere dell’assistito. Sulla stessa onda c’è anche la figura di badante di condominio che viene utilizzata un po’ da jolly all’interno delle palazzine in cui abitato più di un soggetto con necessità di essere accudito; il condominio assume la badante che sarà al servizio dei condomini con necessità di assistenza familiare.

Badante non convivente: inquadramento

L’inquadramento è il livello con cui la badante deve essere assunta e dipende sia dalle mansioni che andrà a svolgere, che dall’esperienza e dalle responsabilità delle quali è investita. La badante non convivente può essere inquadrata in 3 differenti livelli:

  • BS: Assistente familiare che assiste una persona autosufficiente
  • CS: Assistente familiare non formato che assiste una persona non autosufficiente
  • DS: Assistente familiare formato che assiste una persona non autosufficiente

La qualifica “DS”, si intende conseguita quando il lavoratore sia in possesso di diploma nello specifico campo oggetto della propria mansione, conseguito in Italia o all’estero, purché equipollente, anche con corsi di formazione aventi la durata minima prevista dalla legislazione regionale e comunque non inferiore a 500 ore.

L’inquadramento della badante non convivente dipende dalle normative del paese in cui lavora e dal tipo di contratto stipulato con la famiglia che la assume.

Cosa prevede il contratto badante non convivente?

cartellina con contratto da stipulare tra badante e datore
Il contratto badante non convivente full time o part time

Il 1 ottobre 2020 è entrata in vigore la nuova normativa che disciplina il contratto di lavoro delle badanti non conviventi, che sarà valida fino al 31 dicembre 2022. Il CCNL per il lavoro domestico prevede che la badante non convivente lavori per 8 ore giornaliere, non consecutive, per un totale di massimo 40 ore settimanali, distribuite su 5 o 6 giorni e svolte tra le 6:00 e le 22:00. La norma non stabilisce un minimo di ore lavorative, che viene pattuito tra il lavoratore e il datore di lavoro quando viene stipulato il contratto, ma appunto stabilisce soltanto un tetto massimo che è di 40 ore settimanali, e in questo caso lo stipendio si calcola sulle effettive ore di lavoro svolte. Ciò significa che è possibile assumere una badante anche per un’ora alla settimana seguendo le stesse regole e procedure previste dal contratto badante non convivente 40 ore settimanali. Le differenze legate al numero di ore settimanali prevedono, chiaramente, differenze per versamenti di contributi, disoccupazione, malattia, maternità, ecc.

La badante non convivente si può assumere anche con contratto part time, cioè con 30 ore di lavoro settimanali, stabilendo lo svolgimento dell’attività lavorativa in precise fasce orarie che sono solitamente tra le 6 e le 14 o tra le 14 e le 22. Come stabilito nel contratto badante non convivente 30 ore esse si possono svolgere distribuite in 10 ore giornaliere per 3 giorni alla settimana, con il rispetto delle 10 ore non consecutive.

Badante non convivente: ferie e permessi

Le badanti non conviventi non hanno diritto a un riposo quotidiano ma, come tutti i collaboratori domestici, hanno diritto a:

  • 16 ore all’anno di permessi retribuiti
  • tre giorni di permesso retribuito in caso di lutto (morte di un familiare o parente);
  • due giorni di permesso retribuito nel caso di nascita di un figlio
  • ulteriori ore di permesso ma non retribuite.
badante che da un bicchiere di acqua ad anziana
La badante non convivente ha gli stessi diritti di quella convivente

La badante non convivente ha, inoltre, diritto al riposo totale durante le festività dell’anno, come primo gennaio, 25 e 26 dicembre, 6 gennaio, Lunedì di Pasqua, 25 aprile, primo maggio, 2 giugno, 15 agosto, primo novembre, 8 dicembre e giorno del Santo Patrono della propria città.

Per quanto riguarda le ferie, la badante non convivente ne matura 26 giorni all’anno. Durante il periodo di godimento delle ferie ha diritto per ciascuna giornata ad una retribuzione pari a 1/26esimo della retribuzione media mensile.

Badante non convivente: malattia licenziamento e altre regole

Malattia badante non convivente:

Quando sopraggiunge la malattia la badante deve assolutamente avvisare per tempo della sua assenza o impossibilità ad assistere la persona non autosufficiente. Le badanti non conviventi devono inviare, entro due giorni, il certificato del medico di base indicante il periodo di malattia, mentre le badanti conviventi non devono inviare alcun certificato, a meno che la malattia non sopravvenga durante il periodo di ferie. L’assenza ingiustificata di almeno tre giorni può essere interpretata come dimissione dal lavoro.

Licenziamento badante non convivente:

Il licenziamento per giusta causa per una badante con contratto non convivente scatta quando la condotta della stessa non risulta corretta e rispettosa nei confronti della persona assistita e non rispetta quanto previsto dal suo regolare contratto di lavoro, nel caso specifico avviene soprattutto per violenze e furti ai danni delle persone assistite.

In particolare, i casi di licenziamento per giusta causa di una badante con regolare contratto di lavoro sono i seguenti:

  • motivi disciplinari tali da compromettere la fiducia del rapporto di lavoro, per esempio se la badante ruba in casa del proprio assistito;
  • violenze e minacce ai datti della persona assistita;
  • rifiuto ingiustificato e reiterato di eseguire la sua prestazione lavorativa;
  • insubordinazione della badante nei confronti del suo datore di lavoro;
  • diffusione di notizie private relative alla persona che si assiste o alla intera famiglia;
  • rifiuto di tornare a lavoro, nel caso di badante non convivente, dopo una visita medica che ha constatato l’insussistenza di una malattia;
  • condotta extralavorativa penalmente rilevante;
  • scorretto uso dei permessi per Legge 104;
  • falsa malattia o falso infortunio;
  • se la badante presta lavoro per terzi durante i periodi di malattia.

In questi casi non è necessario nessun preavviso di licenziamento. Quando invece il licenziamento non avviene per giusta causa, il datore di lavoro deve dare alla badante il giusto preavviso. In caso contrario, è previsto il pagamento di una sanzione. I termini di preavviso per il licenziamento della badante dipendono dell’anzianità di servizio maturata presso il datore di lavoro. In particolare:

  • se il contratto è superiore alle 25 ore settimanali, il preavviso deve essere pari a 15 giorni (7,5 per dimissioni) fino a 5 anni di anzianità lavorativa e 30 giorni (15 per dimissioni) oltre 5 anni di anzianità lavorativa;
  • se il contratto è inferiore alle 25 ore settimanali, il preavviso deve essere pari a 8 giorni, in caso di anzianità lavorativa inferiore a 2 anni e a 15 giorni, in caso di anzianità lavorativa superiore a 2 anni;
  • se la badante, insieme alla famiglia, vive in un alloggio indipendente di proprietà del datore di lavoro, o da lui messo a disposizione, il preavviso per il licenziamento è di 30 giorni fino ad un anno di anzianità di servizio e di 60 giorni per anzianità di servizio superiore.

Costi badante non convivente

2 mani che si stringono
Lo stipendio badante non convivente dipende da vari fattori

Il Ccnl permette alle badanti non conviventi, assunte per le ore di lavoro necessarie alla famiglia che ha bisogno di assistenza, di percepire stipendi differenti. Le ore di lavoro prestate dalle badanti non conviventi determinano lo stipendio badante non convivente mensile. Vediamo ad esempio:

  • le badanti non conviventi inquadrate nel Livello BS che prestano assistenza a persone autosufficienti hanno diritto a percepire come minimo retributivo 6,22 euro per 40 ore settimanali, il che si traduce in uno stipendio di 248 euro circa a settimana per quasi mille euro (995 per la precisione) al mese.
  • le badanti non conviventi inquadrate nel Livello Ds, che prestano assistenza a persone non autosufficienti e in possesso di specifico diploma è previsto un costo all’ora di 8,33 euro per 40 ore a settimana che si traduce in uno stipendio mensile di 1.300 euro (per 4 settimane al mese).

Il guadagno medio di una badante non convivente in Italia dipende, dunque, non solo dalle ore di lavoro prestate effettivamente ma anche da Livello di inquadramento della lavoratrice e se in possesso o meno di qualifica apposita. È da tenere in conto il fatto che il costo per una badante non convivente è maggiore rispetto a quello di una convivente in quanto il Ccnl prevede un costo orario più alto rispetto a quello delle badanti conviventi; il motivo è che, in caso di convivenza, il lavoratore usufruisce anche di vitto e alloggio.

Quando assumi una badante non convivente, devi valutare tutti i vari aspetti che il contratto per badante non convivente comporta, se non sei sicuro o vuoi conoscere meglio quali sono i diritti e doveri badante non convivente o a quanto ammonta lo stipendio badante non convivente affidati a noi, manda una mail a info@badanteinfamiglia.it

Chiama
Scrivici